Una pura formalità

UNA PURA FORMALITA’

tratto dall’omonimo film di Giuseppe Tornatore
adattamento e regia di Gaetano Ievolella

con:
Adriano Martinez – Onoff
Adriano Baffi – commissario
Stefano dell’Orto – gendarme
Gaetano Ievolella – capitano

Presentazione

In una notte di temporale un uomo viene arrestato. È fradicio, sporco di fango, confuso e dice di essere il famoso Onoff. Dello scrittore conosce a memoria gli scritti, ma il suo racconto è contraddittorio, la memoria imprecisa e le parole non abbastanza argute da ingannare il fiuto di un commissario di campagna che pure ne ha viste abbastanza. Ma gli elementi sono pochi, le prove scarse e la vittima è irriconoscibile, il volto sfigurato da un colpo di pistola. Serve un movente, una ragione, anche folle… e una notte di duro interrogatorio per portare alla luce la verità di un uomo incapace di vedere la più evidente delle realtà: quella della propria fine.
Trama
Un omicidio. Un fuggitivo. Un finale metafisico… Una pura formalità è tratto dall’omonimo film scritto a quattro mani da Pascal Quignard e Giuseppe Tornatore, diretto dallo stesso Tornatore e magistralmente interpretato da un superbo Gerard Depardieu e un altrettanto in forma Roman Polanski. Nel cast del film, una coproduzione italo-francese del 1994, anche un giovanissimo Sergio Rubini. Del film lo spettacolo recupera in buona parte i dialoghi, con qualche necessario adattamento, e le bellissime musiche firmate da Ennio Morricone. Non il ritmo, che se al cinema è giustamente lento e cadenzato dalla pioggia e dalla tremula luce delle candele, in teatro si fa serrato e coinvolgente. L’intrico che porta all’inatteso finale sviluppa così, in un susseguirsi di colpi di scena, il dramma interiore di Onoff, uomo che vive e scrittore che soffre, artista a metà, incapace di confrontarsi con una realtà la cui dubbia consistenza sul piano oggettivo è invece palese evidenza sotto ogni altro aspetto. Al punto che anche l’estremo gesto diventa inaccettabile e gli atti del corpo scompaiono nella memoria. È giusto grazie alla concretezza diretta e un po’ sbrigativa di chi vive una quotidianità senza tempo, sopportabile solo con una buona dose di fatalismo, che la verità torna a splendere nella sua semplicità, rimettendo così le sue belle vesti. 

Note tecniche:
testo: italiano
atti: atto unico
durata: circa 1 h e 10 min
attori in scena: 4
palco (dimensioni minime): mt 4 x 6
allestimento: montaggio 3h, smontaggio 1h
potenza elettrica necessaria: 20 KW
impianto audio e luci: autosufficienti